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Benvenuti a Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, per giovedì 17 luglio 2008.

A Gaza muore a causa dell’assedio il 209esimo paziente, mentre una casa palestinese è stata demolita a Gerusalemme. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete con noi.

Notizie

Nella Striscia di Gaza il tributo di morte pagato dai Palestinesi ha raggiunto le 209 unità, quando un bambino di 6 anni è morto la mattina di giovedì di collasso renale, poiché gli è stato vietato di lasciare la Striscia di Gaza per ricevere i trattamenti medici che gli avrebbero salvato la vita. L’assedio alla Striscia di Gaza è in vigore dal giugno del 2007.

Il mese scorso sia Israele che le fazioni palestinesi di resistenza a Gaza hanno accosentito ad un accordo di tregua, dopo lunghi sforzi di mediazione da parte dell’Egitto. L'accordo stipulava che Hamas avrebbe arrestato il lancio di missili in territorio israeliano ed in cambio Israele avrebbe cessato tutti gli attacchi militari contro la regione litoranea ed aperto i valichi di frontiera, cosa che non è stata fatta.

Giovedì all'alba, nella città di Gerusalemme, le forze dell’esercito israeliano hanno demolito con i bulldozer la casa di Ahmad Al A' rameen, nelle vicinanze di Al Ezariye, nella città di Gerusalemme. I testimoni hanno detto che le truppe israeliane hanno attaccato Ahmad, sua moglie ed i suoi cinque figli malmenandoli. La moglie e tre figli hanno riportato contusioni mentre l'esercito ha arrestato gli altri due figli di Ahmad, dopo la demolizione dell’abitazione. L'esercito israeliano ha giustificato la demolizione sostenendo che la casa è stata costruita senza il permesso necessario. Poiché Gerusalemme è stata occupata da Israele nel 1967 raramente ai residenti palestinesi viene rilasciata la documentazione necessaria.

Nella città di Nablus a nord della West Bank, l'esercito israeliano ha effettuato una incursione nel campo profughi di Balata giovedì all’alba. L’esercito ha aperto il fuoco contro le abitazioni dei residenti, ferendo leggermente due civili. Inoltre, l'esercito israeliano ha effettuato una incursione nel campo profughi di Askar, arrestando 12 civili; sei di loro membri della stessa famiglia.

Altri attacchi dell'esercito israeliano sono stati segnalati nelle città di Jenin, Ramallah e Hebron, ma nessun arresto è stato segnalato. Fonti locali d’informazione hanno dichiarato che l'esercito israeliano si è rifiutato di dare ai contadini del villaggio di Najla, nella città di Jenin, a nord-est della West Bank, il permesso di raggiungere le loro terre agricole dall’altro lato del muro di separazione israeliano.

Le stesse fonti inoltre hanno segnalato che l'esercito israeliano sta ritardando da mesi le concessioni dei permessi ai coltivatori per raggiungere i campi, impedendogli quindi di lavorare la terra che gli garantisce il sostentamento economico. I contadini di Jenin stanno richiedendo a tutte le istituzioni internazionali di intervenire per permetterli di raggiungere le loro terre che proprio in questa stagione hanno più bisogno di cure immediate e costanti prima dei mesi della raccolta.

Soldati israeliani hanno effettuato una incursione nel villaggio di Beit Ummar, a nord della città di Hebron la mattina di giovedì ed hanno imposto il coprifuoco. Fonti ufficiali d’informazione hanno segnalato che alcuni veicoli militari israeliani sono entrati nel villaggio all'alba ed hanno sparato munizioni e bombe sonore, aggiungendo che le truppe israeliane hanno percorso le vie del villaggio spaventando la popolazione civile prima dell'imposizione del coprifuoco. Durante questa operazione militare un ordigno artigianale è stata lanciato contro uno dei veicoli israeliani, facendogli prendere fuoco nella via principale del villaggio. Nessun soldato si trovava a bordo del veicolo al momento dell’attacco.  

Conclusioni

Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, edito per voi da Anna Rossi.

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